Workshop di Alessandro CarboniIl seminario è rivolto a coloro che intendono ampliare le proprie conoscenze teoriche sumodalità metodologiche generative e compositive nella coreografia. Attraverso l'analisidella nozione di sistema e di numero, il seminario cercherà di definire la coreografia nonpiù come “sostanziale” ma come “procedurale”, non più dipendente da una sintesicompositiva ma dalle procedure che la definiscono. Codici e linguaggi modulari generatividi composizione, saranno analizzati da un lato attraverso dimostrazioni pratiche di tecnicadi movimento, dall'altro attraverso dimostrazioni teoriche sull'utilizzo delle artivisive, nuovetecnologie in grado di ampliare le possibilità del movimento e scrittura coreografica._Descrizione:Per esplorare questi argomenti si utilizzerà un modello molto semplice di composizionecoreografica il VCCT.Il Vedic Choreography Cube Tool, rappresenta in sintesi la possibilità di utilizzare lastruttura geometrica del cubo considerando i suoi vertici e associarla a diverse parti delcorpo: gli otto vertici del cubo diventano otto articolazioni di un corpo. Le connessioni tra ivertici (corrispondenti a ciascuna articolazione) creano combinazioni e relazioni dimovimento (ad esempio caviglia-polso oppure ginocchio-gomito); parallelamente hosviluppato un sistema di notazione che potesse trascrivere ogni combinazione.Durante il workshop, ad esempio focalizzando l'attenzione sulla trasmissione dellesequenze di movimento tra i danzatori, ci concentreremo su diversi esempi di chemostrino la capacità mnemonica dell'individuo di riprodurre un movimento. Secondo glistudi del neurologo italiano Giacomo Rizzolatti i neuroni hanno una duplice proprietà: dauna parte si attivano quando si compie un'azione, dall’altra si attivano in maniera similequando si vede fare la stessa azione da un altro individuo, infatti un’azione fatta da unaltro fa “risuonare” all’interno di chi la osserva i neuroni che si attiverebbero se lui stessofacesse quell’azione (si parla infatti di “neuroni a specchio”) ma nell'esecuzione deldanzatore che riceve le informazioni da un'altra sorgente tramite l'osservazione e lariproduzione di una sequenza coreografica, l'attivazione dei neuroni a specchio nonimpedisce che ci sia una continua perdita mnemonica quanto più diviene complessa lasequenza stessa. A partire da queste considerazioni, il workshop si concentra su come undanzatore a livello pratico coreografico modifica le sequenze eseguite: lo scarto tra lasequenza originale e su come la sequenza riprodotta assume le caratteristiche del “glitch”o malfunzionamento nelle macchine. Verranno introdotte anche diversi esempi in video epratici di modalità di manipolazioni di dati, attraverso la generazione e controllo dell'errorenella scrittura ed esecuzione coreografica.
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